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Ultimi ascolti...

mauro paternò?!

23 novembre 2008

Una storia italiana

Ordine e Disciplina.
Per gli altri però, mica per loro.
La cosa più terribile è che costoro continuano a pontificare come se nulla fosse.
Magari dall'alto delle loro ville da nababbi acquistate per un tozzo di pane.
Non c'è sorpresa, ovviamente.
Ma povera Patria lo stesso.

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16 novembre 2008

That's amore!

Inauguriamo una nuova rubrica dedicata al vero amore, che raccoglierà tutte le foto delle coppie meglio assortite della storia. Stranamente, le donne sono quasi sempre bellissime e gli uomini quasi sempre meno belli: certamente questi ultimi avranno altre doti meno palesi, ma altrettanto importanti per le "gentili".
Ogni tanto aggiornerò con nuove foto questo "angolo".





Da quest'ultima foto non si capisce molto, ma questo è lui...


...e questa è lei.




Come non ricordare la compianta Anna Nicole Smith e il suo anziano marito...


Anche l'attuale compagna di Fini e il suo precedente compagno non erano male...






Sempre più ammmore!





Il vero ammmore non conosce ostacoli!

Love, for real!



Ultralovin' wedding!



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19 ottobre 2008

Ubuntubook!

[EDIT: now there is a raw, homemade english version of this post if you read further, after the original in italian ends. Have a nice reading!]

Dopo settimane di febbrile analisi delle varie offerte disponibili, dopo aver controllato per intero pagine e pagine di forum di utenti sui vari notebook (certe discussioni giungono alla bellezza di 160 pagine!) mi sono deciso all'acquisto di un computer Compaq Presario CQ60-103EL. Posto qui la mia esperienza con questa macchina per gli altri Ubuntu users che avessero bisogno di chiarimenti prima di acquistare questo portatile.
Il notebook è carino, lo schermo è stranamente da 15,6” e non da 15,4” come in tutti gli altri notebooks della sua categoria, ha una tastierina numerica sulla destra accanto alla tastiera da notebook, compatta e non rumorosa. Ottima risoluzione dello schermo, anche piuttosto luminoso, il problema è che il sistema operativo fornito, il famigerato Windows Vista Home Basic, è purtroppo all'altezza della sua fama. Poche le innovazioni introdotte con questo sistema operativo rispetto ad XP; in compenso è piuttosto lento, mangia un sacco di risorse anche in idle e giunge al consumatore pieno di applicazioni di terzi, tutte in prova e che chiedono, con una certa insistenza, di essere acquistate. C'è anche l'immancabile suite per la sicurezza da virus Norton di Symantec, comprensiva di LiveUpdate: solo per disinstallare quella il pc è rimasto a macinare per diversi minuti...
Insomma, un po' lo sapevo, visto che mio padre aveva acquistato un notebook l'anno passato e mi ero davvero stupito della lentezza di quel sistema operativo e degli altri inconvenienti. Ma io l'ho preso per installarci Ubuntu, dato che è un sistema operativo open source, freeware e stabilissimo, per di più con una comunità che fornisce un ottimo supporto (invidiabile anche per i sistemi operativi commerciali)
quindi... ho relegato Vista in 40GB di partizione grazie all'ottimo cd di installazione di Ubuntu v. 8.04 (versione 64 bit) e ho "piallato" il resto, mettendoci la mitica Hardy, che entro fine mese sarà rimpiazzata dalla nuova Intrepid Ibex.
La scheda video funziona con i drivers proprietari Nvidia che, come è ormai consueto, sono stati scaricati automaticamente da Ubuntu e installati
senza problemi. Quindi ho potuto utilizzare da subito Compiz, cubo e altri effetti eyecandy compresi, senza alcuna difficoltà.
Anche la webcam funziona senza problemi, va sia con Cheese, sia con Skype, niente da fare invece per Camorama - "could not connect to video device" è il verdetto inappellabile, che avevo già avuto per una webcam Philips sul mio pc desktop. Ma per quello che mi serve funziona.
L'unica cosa che ha dato qualche problema è stata la scheda wireless. Si tratta di una Atheros AR5007, molto nota nei blog in rete per questo inconveniente, comunque la soluzione è segnalata da numerose fonti (ad esempio, qui) e con un minimo di smanettamento la scheda wireless può funzionare. Uniche pecche: il tastino per escludere il funzionamento del touchpad e l'altro tastino per attivare/disattivare la scheda wireless non funzionano. Ciò comporta che il touchpad sia sempre in funzione, con qualche inconveniente saltuario a causa di sfioramenti involontari durante la videoscrittura - verificatisi anche nel corso della redazione di questo post ;-) - e comporta anche
che il funzionamento della scheda wireless non possa essere escluso se non via software.
Anche l'entrata in funzione della scheda wireless all'avvio del sistema operativo non è rapidissima come in Vista (dove, diamo a Cesare quel che è di Cesare, ancora prima dell'avvio del gestore grafico è già funzionante e agganciata alla rete) e bisogna aspettare un minuto o due prima che sia completamente operante. In più, la spia della stessa è sempre arancione (che vuol dire che la scheda non funziona) anche quando è tutto ok, mentre in Windows quando si aggancia alla rete la spia diventa blu.
In più, non funzionano le funzioni di sospensione ed ibernazione del sistema... purtroppo.
Tutti inconvenienti di minima entità e del tutto trascurabili, di fronte alla possibilità di avere sul proprio notebook Ubuntu v. 8.04, un sistema operativo pienamente personalizzabile, leggero e, quel che più conta, stabile, parco nelle risorse richieste alla macchina per girare.
Che si può volere di più dalla vita? Magari l'interfaccia tipo Leopard e un set di icone figo come Hydroxygen di Deviantdark... per fortuna sono ambedue installabili smanettando per qualche minuto.
E adesso mi ritrovo con un meraviglioso Ubuntubook, che mi accompagnerà in mille avventure!

[AGGIORNAMENTO: Avendo pasticciato un po' con la condivisione in rete locale della home del notebook, ho incasinato i permessi al punto che non riuscivo più a riavviare una mazza... Visto che nel frattempo è uscita anche la Ubuntu 8.10, ho installato direttamente questa versione.
L'installazione è semplice, come con la versione precedente. Per l'attivazione della scheda wireless, la procedura è un po' diversa da quella messa in link sopra, ma, al solito, basta cercare un pochino su google e tutto si risolve in un minuto. Gli inconvenienti con i tasti di attivazione/disattivazione del touchpad e del wireless permangono, mentre la sospensione e l'ibernazione del sistema adesso funzionano senza problemi. Buon Ubuntu a tutti...]

[Ulteriore aggiornamento al 03/06/2009: posto ancora perché magari può servire, vedo che questa pagina è ancora molto vista e da tutto il mondo, per giunta, pensa te che successone! Anyway, con il rilascio di Ubuntu 9.04 Jaunty Jackalope ho deciso di fare una reinstallazione da zero di tutto il sistema operativo, formattando tutte le partizioni ad esclusione della /home, il cui contenuto, pertanto, è rimasto invariato, compresi i file di configurazione. Non so se è per questo motivo - avere conservato i file di configurazione - ma al primo avvio
tutto funzionava, scheda wireless Atheros inclusa, senza bisogno di pasticciare in alcun modo. Ripeto, non sono in grado di capire se si tratti di un miglioramento della distribuzione o di un beneficio derivante dall'avere utilizzato la stessa home con le configurazioni già presenti in Ubuntu 8.10 Intrepid Ibex, nel primo caso si tratterebbe di un risultato ragguardevole, non vi pare?]

ENGLISH VERSION:

After spending weeks in analyzing all the commercial offers, after checking pages and pages of forum pages concerning notebook models (some threads are even 160 pages long!) I decided to buy a Compaq Presario CQ60-103EL.
I write about my experience here, in order to let other Ubuntu users know how this distribution will work on this notebook before buying it.
The notebook is nice, the display is, strangely, 15.6” and not 15.4” as the displays all other notebooks have, it has a little numerical keyboard on the right of the standard notebook keyboard, that’s compact and not noisy. The display has a very good resolution and it’s really bright, the problem is that the OS, the well known Windows Vista Home Basic, has all his well known problems. The new features of this OS are few, but it’s slower than XP was, it eats a lot of system resources even in idle state and it comes with a lot of third party programs, all shareware, always asking you to be buyed with annoying banners. There’s also the Norton antivirus suite, with Live Update too: it took several minutes only to uninstall this one…
Anyway, I already knew it, because my father last year bought another notebook that came with preinstalled Vista and I was really astonished by the slowness of that OS. But I bought it in order to install Ubuntu on it, because it is an open source, freeware and very stable OS that has a backing community offering the best support (even better than the one you can find for a lot of commercial OS) so… I jailed Vista in a 40 GB partition thanks to the great Ubuntu v. 8.04 (64 bit version) installation cd and I formatted the rest, installing on the new partition the mythical Hardy, that within the end of the month will be replaced by the newer Intrepid Ibex.
The video card works with the proprietary drivers provided by Nvidia, that, as usual, have been automatically downloaded and installed by Ubuntu with no issue at all. So I could soon use Compiz, including the cube and all the other eyecandy effects, with no problem.
The webcam works good, it works with Cheese and Skype, but not with Camorama – “could not connect to video device” is the irrevocable verdict, the same I already received for a Philips webcam I installed on my desktop pc. But it fits for my needs.
The only thing that gave me problems was the wireless device. It is an Atheros AR5007, very famous on the net for its issues with Linux, but the solution can be found in a lot of sites (here, as an example) and it works, after some trouble.
The only issues: the touchpad on/off button does not works, just as the on/off wireless button. This causes the touchpad to be always on, with some occasional drawback dued to unintentional skimming and it causes the wireless module to be always working too, in can be disabled only by software. The full operation of the wireless device is not as fast as in Windows Vista (I have to admit it), and you have to wait some seconds to have it fully active. The wireless light is always on orange (that means that the device is not working) even when it’s ok, while on Windows when the device is ok it turns to blue.
Furthermore, the hibernate system and suspend system functions don’t work, unfortunately.
They’re all unimportant issues, compared to the possibility to have Ubuntu 8.04 on this netbook, a light, fully customizable and, most of all, stable OS, that doesn’t ask much system resources in order to work.
What could someone want in addition?
Maybe a Leopard-like interface and a cool iconset like Hydroxygen by Deviantdark… luckily, they’re both installable for free, with a little work.
Now I have a wonderful Ubuntubook, which will drive me in a thousand adventures!

[UPDATE: Doing some odd stuff in order to share my home folder on my local net, I messed up all the permissions and the system didn’t start anymore. Because, in the meantime, Ubuntu 8.10 had came out, I installed on my Ubuntubook this new OS version. Installing is as easy as it was on the older version, for the wireless device the procedure is a bit different than before, but, as usual, it takes a while to find with Google the right advice to have it working. The issues with the touchpad and wireless on/off buttons still exist, while the suspend and hibernate functions now are working out of the box. Good Ubuntu to everyone…]

[Further update, 06/03/2009: I write again because maybe someone will appreciate it, I’ve seen that this page is still being visited, from all over the world, too, what a success! Anyway, after Ubuntu 9.04 Jaunty Jackalope came out, I decided to reinstall all the OS from scratch, formatting all the partitions except /home, whose content, then, remained unchanged, configuration files included. I don’t know if this is the cause, but everything worked out of the box, wireless device included (not on/off buttons I wrote about before), with no need to work on it at all. I’m not able to know if the cause of it has been having preserved the configuration file from the previous installation of Ubuntu 8.10 Intrepid Ibex, or if it’s an improvement of the distribution. In the latter assumption, it would be a remarkable improvement, wouldn’t it?]

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06 ottobre 2008

Guerra fra poveri

Non c'entra niente il buon disco rap di Mr. Phil dall'omonimo titolo... no, quello di cui vorrei parlare stavolta è il clima che la banda di cialtroni che ci governa sta creando.
Posto che questa gente governa per modo di dire, in quanto persegue unicamente il proprio tornaconto e non esita per un momento a devastare il sistema con ricadute disastrose per tutti pur di conseguire vantaggi personali, vorrei soffermarmi su come riescono a far dimenticare alla gente le proprie porcate. Esattamente con lo stesso metodo, vecchio millenni: il capro espiatorio.
Anticamente il capro espiatorio era un animale il cui sacrificio serviva a placare la collera degli dei e a mondare gli offerenti dai propri peccati.
Oggi, nell'Italietta dei berluscones, anno domini 2008, niente è cambiato. Che si fa per fare in modo che la gente non pensi al fatto che i propri stipendi sono fermi al palo mentre i prezzi galoppano, con il placet del governo e delle cosiddette autorità di garanzia che dovrebbero sorvegliare gli imprenditori, che hanno il "vizietto" di aumentare i prezzi in maniera indiscriminata? Come fanno a far dimenticare alle persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese che l'unico modo che hanno per portarsi a casa qualche soldo in più è fare gli straordinari? Come fare dimenticare alla gente gli sprechi astronomici di denaro pubblico da parte della Pubblica Amministrazione, scialacquato per pagare i soliti consulenti di nomina politica? Come distogliere l'attenzione dai veri responsabili del dissesto?
E' semplice: chi ci governa, forte del proprio controllo di 6 canali televisivi a diffusione nazionale e di un buon numero di giornali, ha iniziato a indicare il capro.
In primis, il pubblico dipendente, lo statale, additato dall'azione martellante della loro stampa come improduttivo con una tale pervicacia da essere trasformato, nell'immaginario collettivo, nell'archetipo del fannullone tout court, senza possibilità di redenzione da tale mistificazione: è colpa del pubblico dipendente se tutto va a rotoli, "è gente che non lavora un cazzo, sempre in malattia, piena di privilegi e che va a farsi la spesa in orario di lavoro". Se una busta paga netta di 1.250 euro per un laureato è un privilegio... ma questa è "solo" la verità dei fatti, che però non può essere conosciuta dai più, perché il capro è già dato in pasto ai lavoratori dipendenti privati, che invece che incazzarsi per il fatto che i loro stipendi non aumentano come i prezzi di ciò che devono comprare per sopravvivere, si incazzano con una categoria di disgraziati come loro, che guadagna pure meno di loro, pur lavorando costantemente per tutelare l'interesse pubblico. E va a finire che la nazione saluta addirittura con plauso l'iniziativa di lasciare la retribuzione dei pubblici dipendenti al minimo, spogliata di tutti gli elementi accessori, per i primi 10 giorni di malattia. Come dire: ti ammali? E io ti taglio lo stipendio. Si è giunti alla soppressione di una garanzia fondamentale per i lavoratori e nessuno si lamenta, sindacati inclusi, che non hanno fatto nulla per contrastare questa iniziativa. Ma gli stessi che gioiscono per l'eliminazione di fatto della possibilità di assentarsi per malattia (meglio prendersi ferie in caso di malattia per non perdere lo stipendio) non pensano che, macellato per bene il pubblico impiego, il prossimo passo dei cialtroni sarà macellare anche gli altri lavoratori dipendenti, quelli privati.
Anche per le sfighe dei pubblici dipendenti il governo si è inventato un capro espiatorio: niente aumento di stipendio e peggioramento delle loro condizioni per i buchi nel bilancio statale? La colpa è di Alitalia, che si prende milioni di euro come un pozzo senza fondo, "piena di hostess, steward e piloti che guadagnano un sacco di soldi sostanzialmente lavorando pochissimo". Questi sono i nuovi capri espiatori. Poco conta che anche in questo caso tutto quanto strombazzato dai giornali sia falso: una lettera di un pilota che spiega la verità, quando ha la fortuna di essere pubblicata, non ha la possibilità di arginare il mare di fesserie e di bugie che i giornali rovesciano a valanga sulla categoria di volta in volta prescelta quale obiettivo della campagna denigratoria. I sindacati dormicchiano, non sia mai che prendano una posizione precisa e determinata in difesa dei propri tesserati. La colpa della malgestione dovrebbe essere ricercata altrove, nelle decisioni degli strapagati vertici societari, (ir)responsabili dei buchi nei bilanci, che se ne vanno con liquidazioni da urlo senza rendere conto dei propri errori alla società e agli azionisti, per fare un esempio. Ma siamo in Italia ed è più facile gettare la croce sulla massa dei lavoratori, svendendo la Società alla CAI, composta dai soliti amici e amici degli amici che se la acquisteranno per un tozzo di pane, mentre la bad company (la parte di Alitalia coi debiti), quella se la cuccherà lo Stato, in sostanza noi, che finiremo per pagarne i debiti con le nostre tasse. Ma la colpa è già stata attribuita a piloti e hostess, mica ai veri responsabili dello sfascio, né a chi sta portando in porto questa "soluzione" all'italiana.
In sostanza, questo governo, per coprire le proprie o altrui colpe, avvia sistematicamente campagne di stampa volte a delegittimare una categoria poco tempo prima di fregarla, generando una sorta di guerra fra poveri: i lavoratori dipendenti se la prendono con i dipendenti pubblici, che se la prendono con i piloti alitalia, che se la prenderanno coi dipendenti di banca (probabilmente saranno loro a fare le spese della crisi finanziaria iniziata in America), che se la prenderanno con qualcun'altro... e via così. Una guerra tra poveri permanente, un circolo vizioso di invidia/odio per motivazioni fasulle o fortemente opinabili, che ha l'indubbio beneficio per i governanti di distogliere l'attenzione generale dai veri responsabili dello sfascio.
Purtroppo la "ggente" abbocca, basta ascoltare i discorsi che sempre più persone fanno... "quelli non lavorano un cazzo e fanno un sacco di soldi" è un ritornello sempre più diffuso, quasi una litania, che ripetuta allo sfinimento a proposito della categoria di turno, come tutti gli slogan, perde di senso. Ma è facile da dire, si memorizza subito, lo si sente dire da tutti i mezzi di (dis)informazione e lo si ripete a pappagallo. E' così facile e liberatorio ripeterlo... troppa fatica, invece, pensare ai veri responsabili, che sono altrove, a godersi la lenta morte della nostra capacità di pensare.

in un canale ci manda i gossip e nasconde il cadavere
e il fatto vero sta dietro le telecamere
(
Mr Phil, Danno, Lord Bean - "Piombo E Fango", da Guerra Fra Poveri)

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24 agosto 2008

...e alla fine Calafuria

Interrompo il mio silenzio millenario perché l'altro giorno ho scoperto un disco pazzesco, che mi costringe ad ascoltarlo senza sosta. Il disco dei Fratelli Calafuria di Milano, Senza Titolo: Del Fregarsene Di Tutto e Del Non Fregarsene Di Niente.
Una sgroppata di una quarantina di minuti in un indie rock isterico, con connotazioni varie, che al primo ascolto ricorda molto i Supergrass di I Should Coco (quanto l'ho ascoltato quel disco!), poi anche qualcosa dei migliori Foo Fighters (in particolare La Nobile Arte), poi un po' i Q.O.T.S.A. (Calodis E Rotonina)... insomma, tutta musica buona.
Testi piuttosto nonsense, apparenti fesserie che nascondono qualche piccola verità, con il solito meccanismo utilizzato oggi: essere abbastanza ambigui in modo che ciascuno legga nel testo quello che vuole... il cantante, poi, indulge con piacere nella pratica degli urlettini, che, pure se qualche volta appaiono buttati un po' a cazzo, in generale ci stanno bene.
L'impianto sonoro è granitico (la formazione è un power trio classico) e davvero spacca di brutto. Come se ti mettono uno sgabello nel OOOUUUHEEEHIIII....
Per la forza dell'impatto del disco di un gruppo semisconosciuto sull'ascoltatore mi ricorda un po' l'effetto che fece Catartica dei Marlene Kuntz quando uscì. Naturalmente i due dischi non hanno musicalmente molto in comune.
E' praticamente impossibile stare fermi all'ascolto e, se dal vivo mantengono le promesse, i loro concerti devono essere divertimento puro. Devo attendere un mesetto scarso e poi potrò giudicare di persona. Francamente, non vedo l'ora.
La mia ragazza mi ucciderà, perché non gradisce tanto questo disco mentre io me lo ascolto dalla mattina alla sera, perché io me ne frego e faccio eh oh eh oh...
Davvero mancava in Italia un disco così immediato e potente.
Adesso ce l'abbiamo.

[EDIT: il concerto me lo sono perso, ahimè. A meno che non fissino nuove date in giro presto, mi sa che mi toccherà fare un salto a Milano per vederli dal vivo.]

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27 maggio 2008

Stronza Italia

Ho preso il giornale di recente e sembrava di leggere un libro di fantascienza malriuscito. Analizziamo i primi provvedimenti e proclami della maggioranza e vediamo un po’ cosa bolle in pentola.
Discariche trasformate in siti di interesse strategico e militare, arresto per chi manifesta contro le stesse e fino a 5 anni di galera per i promotori di tali manifestazioni. Manifestare il proprio pensiero non è più un diritto, a quanto pare.
Si torna al nucleare e non importa che in Europa si siano prese altre direzioni, che si cerchino dappertutto energie alternative, che ancora non si siano trovati i siti per smaltire le scorie delle prime centrali nucleari italiane bloccate trent’anni fa dal referendum: il nucleare si farà, è definitivo. Un tripudio di decisionismo, un azionismo esasperato ma non fondato su studi né su progetti ponderati né sulla conoscenza reale di ciò di cui si parla, bensì sulla sola ricerca del sensazionalismo mediatico, alla faccia del confronto democratico e della necessaria condivisione di scelte così importanti (e pericolose). Sarebbe il caso di fare un altro referendum, almeno per vedere che cosa ne pensano oggi gli italiani, no? L'idea non sfiora nemmeno chi ci governa. A parte il fatto che, col lavaggio del cervello televisivo in atto, potrebbe anche registrarsi un verdetto favorevole... i mezzi a disposizione di chi governa per conficcare idee prefabbricate in testa alla gente sono infiniti (e li stanno già utilizzando tutti).
Pugno di ferro per i clandestini: essere immigrati clandestini sarà reato. È proprio il Partito della Libertà. Con buona pace del sovraffollamento delle carceri e del conseguente ulteriore intasamento dei tribunali che inevitabilmente si verificherà. Chi non avrà i documenti di identificazione potrà essere trattenuto per gli accertamenti del caso fino a 18 mesi... un anno e mezzo. Non vorrei proprio essere un giudice della Corte Costituzionale, prevedo nei prossimi anni un superlavoro da quelle parti.
Il nuovo sindaco dell’Urbe si è già distinto per le idee lanciate nella prima seduta del Consiglio (finita anzitempo per non far parlare l’opposizione): manco a dirlo, la priorità è invitare il Papa a parlare in consiglio comunale per “riparare all’offesa fatta dagli studenti della Sapienza”, rei di essersi chiesti che cosa c’entri il Papa col sapere. Come dar loro torto? Da Paese laico (sulla carta, ché l’Italia non lo è mai stata davvero) ci avviciniamo a grandi passi verso una forma di Stato apertamente confessionale. Un bel passo avanti, non c’è che dire. Altra idea del neosindaco di Roma è quella di intitolare strade ai politici che hanno fatto la storia dell’Italia: Craxi, Fanfani, Almirante... Accidenti. Il revisionismo inizia dalle piccole cose, non si può dire che questi qua stiano perdendo tempo.
Non perdono tempo nemmeno con le altre priorità “nazionali” (si fa per dire, ovviamente): salvare Rete 4 dall’esecuzione delle sentenze favorevoli alla disgraziata rete televisiva Europa 7, rete che non vedrà mai la luce, perché ha la sfortuna di doversi scontrare con il solito conflitto di interessi. Oggi la mossa non è riuscita per un errore della maggioranza, ma è solo questione di tempo.
Mancanza di confronto democratico sui temi fondamentali, provvedimenti a favore delle proprietà di certuni (sempre il solito personaggio), restrizioni ingiustificate delle libertà fondamentali, arroganza, cialtroneria, pressappochismo... Ce n’è per tutti i gusti, insomma. Il “nuovo” che avanza.

Un film già visto, in verità, ma con in più un sapore amaro: l’ultimo risultato elettorale è recentissimo e a circa soli due anni dal funesto Governo Più Lungo Della Storia Della Repubblica. Insomma, si sapeva a cosa saremmo andati incontro, non si può credere che la gente già non se ne ricordasse più.
Davvero gli italiani volevano questo, in cambio dell’eliminazione dell’ICI? Ma che razza di Paese è questo?

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15 aprile 2008

...and piattume for all

E alla fine ce l’abbiamo nel didietro.
Il risultato elettorale supera i peggiori incubi: la gente ha votato coloro che per 5 anni hanno fatto quasi esclusivamente i cavoli propri. Due anni di un governo di centrosinistra, azzoppato da una legge elettorale fatta apposta per azzopparlo, sono bastati agli italiani per dimenticare i 5 funesti anni del Governo Più Lungo Della Storia Della Repubblica.
Il risultato è un parlamento appiattito fra due megacoalizioni, una uguale all’altra, che dicono più o meno le stesse cose. Con buona pace delle istanze diverse.

La sinistra (quella che ancora si può, con alcune concessioni, definirsi tale) e i Verdi non sono nemmeno più forza parlamentare. La sinistra, peraltro, è stata giustamente punita perché si è dimenticata della sua vocazione storica, la tutela dei lavoratori. Che non si sa bene, nel quadro politico che emerge dal voto, da chi saranno tutelati.
Prevedibilmente, da nessuno (anche se avesse vinto il PD, non avremmo potuto aspettarci molto nemmeno da loro).

Una magra consolazione: Ferrara ha imparato a sue spese che non si gioca con l'utero altrui. Poco male; ricomincerà, come in passato, a sostenere il futuro governo Berlusconi dalla tribuna di Otto E Mezzo.

Almeno avremo misure incisive, per una volta a favore della gente: non pagheremo il bollo auto, avremo il bonus bebè, le centrali nucleari fatte dagli stessi ammanicati che fornivano agli ospedali valvole mitraliche difettate – it’s the italian way, baby – il Ponte Sullo Stretto, niente più ICI.

Si parla già di Tremonti Ministro dell’Economia, un film (dell’orrore) già visto. Gli imprenditori stanno già stracciando le dichiarazioni dei redditi, si torna all’antico...

Gli stipendi resteranno quelli che sono, ma se vuoi che la tua retribuzione sia adeguata all’inflazione ci sarà la defiscalizzazione dello straordinario: stai di più a lavorare e guadagni di più. Ho già lo slogan per il PDL: con noi lo straordinario diventa ordinario.

Attendiamo con ansia i siparetti del premier (Berlusconi non è mica un Presidente del Consiglio, meglio chiamarlo con l'appellativo che gli piace tanto) alle conventions internazionali, le foto con le corna, le allusioni alle storie tra sua moglie e Cacciari durante i pranzi ufficiali, gli insulti agli europarlamentari, gli editti bulgari, l’evasione fiscale "moralmente giustificata", le battute sessiste sulle donne in politica, le innumerevoli boutade subito smentite sempre allo stesso modo (“sono stato frainteso, non ho mai detto quanto è stato riportato dai giornalisti, colpa dei giornali che sono tutti in mano alla sinistra, ecc.”), il revisionismo della Resistenza sui libri scolastici, la cancellazione dell’evoluzionismo anche dai programmi delle scuole superiori, le leggi ad personam, gli attacchi alla magistratura...
In due parole, che bello.

Altri 5 anni così sono troppo per chiunque. Ma non per la maggioranza degli italiani, evidentemente.


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11 gennaio 2008

Can you tell the difference?

Da Humor-spiked.com quest'immagine che sottolinea alcune delle contraddizioni della guerra globale in cui stiamo attualmente vivendo.



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07 gennaio 2008

Buon 2008 al P.P.U.G.!




Per tutti i pattinatori su rollerblade della penisola, Pattininews mette a disposizione in download gratuito il file PDF dell'edizione 2008 del calendario P.P.U.G. (Piste Pattinabili Users Group).
Contiene numerose notizie interessanti, come i riferimenti di tutte le associazioni e i gruppi di pattinatori che fanno parte del coordinamento nazionale P.P.U.G., le date delle pattinate cittadine in tutte le città italiane, delle pattinate amatoriali organizzate da ciascun gruppo nel corso dell'anno (le varie expeditions) e le manifestazioni sportive, agonistiche e non, tutto per gli amanti delle otto ruote!
Un must per il 2008 dei pattinatori in linea.

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