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Ultimi ascolti...

mauro paternò?!

29 dicembre 2006

Largo ai giovani

Guardando le ultime notizie, ci si rende conto che la nostra classe politica è sempre più spesso in ospedale. Ultimamente c’è stata un’ecatombe politica sul fronte salute. Berlusconi qualche giorno fa si è accasciato di fronte ai suoi e dopo pochi giorni è volato in America a farsi mettere un bypass (stranamente non si fida dei progressi compiuti dal Servizio Sanitario Nazionale dopo 5 anni di suo governo e si fa operare all’estero, lui che può). Ma i guai sul fronte della salute, a causa dell’età avanzata della nostra classe politica, sono, come va di moda dire oggi, assolutamente bipartisan o, come si diceva qualche tempo fa, trasversali. Infatti, è di oggi la notizia che Giuliano Amato, responsabile del Viminale, si è sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica, mentre sul fronte bertinottiano si registra l’asportazione della prostata. L'ex operaio adesso è operato. Si sospetta che anche Fini si sia sottoposto a qualche tipo di accertamento medico, ma lui si è affrettato immediatamente a smentire e a querelare per "diffamazione" (sic!).
Le disavventure testé riportate evidenziano inevitabilmente un dato sconfortante: l’Italia è sempre più una gerontocrazia, una nazione in mano a gente in età sempre più avanzata, da un lato soggetta ai problemi tipici della vecchiaia – infatti alcuni danno inequivocabili segnali di problemi neurologici – dall’altro poco sensibile ai problemi delle nuove generazioni. Ovvio che tendano a tagliare le pensioni: loro ci sono già! Anzi, non è esatto: loro non sono ancora andati in pensione e non ci andranno mai, fino alla fine dei loro giorni resteranno bene assestati sulle posizioni di potere a godere dei privilegi di chi comanda, parassitando sui giovani.
Sembrano esagerazioni? Vogliamo parlare della crescente precarizzazione del lavoro? È naturale che i politici se ne freghino del lavoro temporaneo e lascino sempre più mano libera ai datori di lavoro: tanto, si tratta di un problema dei soli giovani, i vecchi sono sempre saldi al comando, mentre i più giovani annaspano sottopagati, costretti a farsi il mazzo per la concessione dell’agognata conferma, li rinnovo del contratto di lavoro per un altro anno, o per altri sei mesi, e via prorogando, rosicchiando brevi rinvii a garanzia della propria sussistenza... E la tendenza a sfruttare il lavoro precario non è più appannaggio delle sole aziende, anche la Pubblica Amministrazione non mette più a concorso posizioni a tempo indeterminato, ma soltanto quelle a tempo determinato. Anche i contratti di formazione e lavoro, a tempo determinato ma finalizzati alla stabilizzazione del rapporto di lavoro, sono prorogati di anno in anno con provvedimenti legislativi, dato che la Pubblica Amministrazione tende a rinviarne la conversione il più possibile. Esempio: l’ultima finanziaria, all’articolo 1, comma 528 (solo?), prevede che, in attesa delle procedure di conversione dei contratti di formazione e lavoro già prorogati al 31/12/2006 e di quelli in essere alla data del 31/09/2006, i contratti medesimi siano prorogati al 31/12/2007. Per inciso, il contratto di formazione e lavoro dovrebbe durare al massimo due anni, ma conosco gente il cui contratto di formazione era già stato prorogato l’anno passato, e che adesso è già alla seconda proroga, disposta con la finanziaria il 21/12/2006, a soli 10 giorni dalla scadenza della proroga precedente. È bello lavorare così, con delle salde certezze sul proprio futuro... Tanto ai vecchi babbioni che ci comandano non frega nulla, non è mica un problema loro.
Ma non dobbiamo disperare, all’attuale generazione che si trova intorno alla trentina non serve altro che aspettare, tenendo duro in condizioni precarie, fino alla terza età. Solo allora giungeremo nelle stanze dei bottoni, ai posti di comando, un battaglione di vecchi con l’Alzheimer, cateterizzati o con pannoloni per incontinenti, in sedie a rotelle o minuti di flebo, tutti accomunati dagli onnipresenti acciacchi e dalla fame, a lungo insoddisfatta, di potere. Allora prenderemo le redini e saremo incattiviti e senza pietà.
Nei confronti dei giovani, ovviamente.

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14 dicembre 2006

Ci risiamo coi capricci

Stavolta tocca ad Alfonso Lopez Trujillo, il Presidente del Consiglio Vaticano per la famiglia, mica un cardinale qualunque, dire che gli omosessuali che sentono la necessità di una forma di riconoscimento legale alle proprie unioni non hanno un'esigenza legittima, bensì un "capriccio", quasi fossero dei bambini riottosi che non vogliono andare a letto quando giungono le nove di sera. "Non fare i capricci", diceva la mamma...
Proprio l'equivalente con tunica di genitori rompicoglioni, questi prelati paternalisti, che obdurano nella negazione di diritti legittimi, insistendo nel tacitare chi non la pensa come loro e nel cercare di precludere a tutti la possibilità di scegliere e di decidere per sé.
Proprio come fanno i genitori con i figli minori, ancora legalmente incapaci di intendere e di volere.
Indigna ancora di più questa notizia, perché il modo di liquidare, minimizzandola a capriccio, una urgenza generalmente sentita in una fetta consistente della cittadinanza, è identico a quello utilizzato poco tempo fa dall'ex Presidente del Senato, quello della Legislatura Più Lunga Della Storia Della Repubblica (nonché la più triste) che avrebbe dovuto essere figura imparziale e garante di tutti i cittadini...
Un flashback agghiacciante.

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13 dicembre 2006

Stylissimo!

Il servizio fornito da Blogger è stato recentemente rinnovato ed è attualmente disponibile in versione beta. Naturalmente è stata fornita la possibilità ai vecchi utenti come il sottoscritto di passare alla nuova versione, più ricca di funzionalità e più facilmente personalizzabile, anche senza conoscere bene il codice html.
Inutile dire che mi sono fiondato subito a cambiare servizio e, forte dell'esempio del mago, ne ho approfittato anche io per modificare il modello utilizzato per il blog.
Un intervento di chirurgia estetica come tanti altri: elimina alcune imperfezioni (sono sparite le chicche che avevo linkato in sidebar, non so se le rimetterò) altre le lascia invariate (il banner di Sloganizer è una cosa stupidissima ma mi piace troppo per toglierlo) ma non incide sul contenuto, che rimane assolutamente invariato.
Potranno esserci altri cambiamenti più leggeri nei colori di sfondo, o altre fesserie... ma la sostanza del blog resta la stessa.
Alla fine si tratta della solita discarica.

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12 dicembre 2006

Il mistero dello sgabuzzino scomparso

Questo blog sta seriamente rischiando di diventare una raccolta di sfoghi relativi agli insuccessi della mia ricerca immobiliare. Ma, in fin dei conti, ultimamente la mia esistenza è dominata da questa ricerca, per cui la cosa non è così preoccupante.
Bene, ecco, dopo lunga latitanza, un nuovo post, che potrebbe agganciarsi, per l'argomento trattato, al precedente post sul cialtrone di successo. Ecco i fatti.
Giungo presso un'agenzia immobiliare per recarmi, insieme ad alcuni dei responsabili della filiale, a visitare un immobile di nuova costruzione. Avevo avuto già un'esperienza non incoraggiante con questa agenzia, ma non si sa mai, chissà, penso... lo sterco non è anche un ottimo concime?
Esce il titolare: impressione pessima.
Capello mediamente lunghetto e riccio, per giunta unticcio di gel, Belstaff e abbronzatura tropicale d'ordinanza. Niente da dire, si tratta proprio di un agente immobiliare. Il primo pensiero è che da questo tizio non comprerei nemmeno un etto di mortadella, figuriamoci una casa. La prima impressione, purtroppo, è presto confermata nella sua fondatezza.
Il lampadato ci porta a visitare un immobile del tutto fuori budget (sottolineo che gli ho lasciato una scheda compilata in ogni sua parte e il mio budget massimo è stato da me correttamente indicato). Per di più, scopro di essere stato segnalato al costruttore come possibile acquirente di un immobile del tutto differente dalla tipologia da me richiesta. In altre parole: capisco di avere appena gettato via un pomeriggio di lavoro per avere dato retta ad un idiota.
Come se non bastasse, la moglie del costruttore (lui non c'è ma ci ha mandato la sua vaiassa sui 45 anni che avrà addosso almeno 6.000 euro in vestiti) ci fa vedere l'unico degli appartamenti ancora disponibili nel condominio in costruzione che visitiamo... il soggiorno-cottura è insolitamente ampio, ci sono due camere, due bagni e manca il ripostiglio. Come mai? Ovvio... un rapido esame dell'immobile rivela le dimensioni davvero limitate di uno dei due bagni (che è anche cieco). Un dubbio mi assale e un esame della planimetria conferma il mio sospetto: il secondo bagno misura solo 3,60 metri quadri di superficie, perché in realtà è accatastato come ripostiglio!
Pazzesco... ecco perché in tutte le case di nuova costruzione ci sono due bagni e non c'è mai il ripostiglio. Lo travestono da bagno - che viene fuori, quindi, microscopico e senza finestre, così puoi goderti gli aromi persistenti - per fare alzare il prezzo!
Fortunatamente ho già fissato altri tre appuntamenti con altrettante agenzie per visitare altre case nel corso dello stesso pomeriggio, ma mi girano le scatole a mille lo stesso: questi se ne fregano delle tue esigenze e, pur sapendo che arrivi da un'altra città, ti fanno vedere cose fuori portata e ti fanno sentire pure un pezzente se non acconsenti a sganciargli su due piedi una fesseria come 40.000 euro in più ("Nel caso vi piaccia, sareste mica disposti a salire col budget, magari?").
Io, mia morosa e la vaiassa siamo visibilmente contrariati, quest'ultima solo perché si è disturbata a venire fin qui, a sporcarsi le zampacce di fango, per due pezzenti che non hanno soldi da buttare. Il titolare dell'agenzia getta eroicamente la croce addosso al proprio collaboratore. Poi l'unticcio mi prende in disparte e mi fa scivolare in mano di nascosto un biglietto da visita, sussurrandomi nell'orecchio in tono vagamente allusivo, quasi mi sembra che mi stia corteggiando: "Ho un'altra filiale, la gestione è diversa perché me ne occupo direttamente io, è meglio che ci sentiamo noi due, ho altre occasioni...". A questo punto sono davvero incazzato: se sei così bravo nel tuo lavoro, che ce lo hai messo a fare un collaboratore imbecille in una filiale che porta comunque il tuo nome, genio, per gioco? Questi sono dei cialtroni pazzeschi!
Se resto ancora un secondo, scoppio.
Parto di volata verso la mia macchina senza dire una parola a nessuno, senza voltarmi, incrocio per un attimo lo sguardo della mia ragazza che ha capito subito l'aria che tira e mi raggiunge immediatamente.
Mi fiondo in macchina, metto in moto, faccio salire la mia ragazza e, mentre il collaboratore idiota che ci ha raggiunto mi batte sul finestrino con un sorriso ebete facendomi un cenno con la mano tipo cornetta del telefono ("ci sentiamo?") parto a tutta birra, piantandoli tutti in blocco.
L'unico rammarico è che non riesco ad imbrattare nessuno col fango di cui straripa il cantiere. Sarà per un'altra volta...

... infatti temo che non mancheranno nuove occasioni di farlo con altri geni del mercato dell'intermediazione immobiliare.

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