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mauro paternò?!

06 ottobre 2008

Guerra fra poveri

Non c'entra niente il buon disco rap di Mr. Phil dall'omonimo titolo... no, quello di cui vorrei parlare stavolta è il clima che la banda di cialtroni che ci governa sta creando.
Posto che questa gente governa per modo di dire, in quanto persegue unicamente il proprio tornaconto e non esita per un momento a devastare il sistema con ricadute disastrose per tutti pur di conseguire vantaggi personali, vorrei soffermarmi su come riescono a far dimenticare alla gente le proprie porcate. Esattamente con lo stesso metodo, vecchio millenni: il capro espiatorio.
Anticamente il capro espiatorio era un animale il cui sacrificio serviva a placare la collera degli dei e a mondare gli offerenti dai propri peccati.
Oggi, nell'Italietta dei berluscones, anno domini 2008, niente è cambiato. Che si fa per fare in modo che la gente non pensi al fatto che i propri stipendi sono fermi al palo mentre i prezzi galoppano, con il placet del governo e delle cosiddette autorità di garanzia che dovrebbero sorvegliare gli imprenditori, che hanno il "vizietto" di aumentare i prezzi in maniera indiscriminata? Come fanno a far dimenticare alle persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese che l'unico modo che hanno per portarsi a casa qualche soldo in più è fare gli straordinari? Come fare dimenticare alla gente gli sprechi astronomici di denaro pubblico da parte della Pubblica Amministrazione, scialacquato per pagare i soliti consulenti di nomina politica? Come distogliere l'attenzione dai veri responsabili del dissesto?
E' semplice: chi ci governa, forte del proprio controllo di 6 canali televisivi a diffusione nazionale e di un buon numero di giornali, ha iniziato a indicare il capro.
In primis, il pubblico dipendente, lo statale, additato dall'azione martellante della loro stampa come improduttivo con una tale pervicacia da essere trasformato, nell'immaginario collettivo, nell'archetipo del fannullone tout court, senza possibilità di redenzione da tale mistificazione: è colpa del pubblico dipendente se tutto va a rotoli, "è gente che non lavora un cazzo, sempre in malattia, piena di privilegi e che va a farsi la spesa in orario di lavoro". Se una busta paga netta di 1.250 euro per un laureato è un privilegio... ma questa è "solo" la verità dei fatti, che però non può essere conosciuta dai più, perché il capro è già dato in pasto ai lavoratori dipendenti privati, che invece che incazzarsi per il fatto che i loro stipendi non aumentano come i prezzi di ciò che devono comprare per sopravvivere, si incazzano con una categoria di disgraziati come loro, che guadagna pure meno di loro, pur lavorando costantemente per tutelare l'interesse pubblico. E va a finire che la nazione saluta addirittura con plauso l'iniziativa di lasciare la retribuzione dei pubblici dipendenti al minimo, spogliata di tutti gli elementi accessori, per i primi 10 giorni di malattia. Come dire: ti ammali? E io ti taglio lo stipendio. Si è giunti alla soppressione di una garanzia fondamentale per i lavoratori e nessuno si lamenta, sindacati inclusi, che non hanno fatto nulla per contrastare questa iniziativa. Ma gli stessi che gioiscono per l'eliminazione di fatto della possibilità di assentarsi per malattia (meglio prendersi ferie in caso di malattia per non perdere lo stipendio) non pensano che, macellato per bene il pubblico impiego, il prossimo passo dei cialtroni sarà macellare anche gli altri lavoratori dipendenti, quelli privati.
Anche per le sfighe dei pubblici dipendenti il governo si è inventato un capro espiatorio: niente aumento di stipendio e peggioramento delle loro condizioni per i buchi nel bilancio statale? La colpa è di Alitalia, che si prende milioni di euro come un pozzo senza fondo, "piena di hostess, steward e piloti che guadagnano un sacco di soldi sostanzialmente lavorando pochissimo". Questi sono i nuovi capri espiatori. Poco conta che anche in questo caso tutto quanto strombazzato dai giornali sia falso: una lettera di un pilota che spiega la verità, quando ha la fortuna di essere pubblicata, non ha la possibilità di arginare il mare di fesserie e di bugie che i giornali rovesciano a valanga sulla categoria di volta in volta prescelta quale obiettivo della campagna denigratoria. I sindacati dormicchiano, non sia mai che prendano una posizione precisa e determinata in difesa dei propri tesserati. La colpa della malgestione dovrebbe essere ricercata altrove, nelle decisioni degli strapagati vertici societari, (ir)responsabili dei buchi nei bilanci, che se ne vanno con liquidazioni da urlo senza rendere conto dei propri errori alla società e agli azionisti, per fare un esempio. Ma siamo in Italia ed è più facile gettare la croce sulla massa dei lavoratori, svendendo la Società alla CAI, composta dai soliti amici e amici degli amici che se la acquisteranno per un tozzo di pane, mentre la bad company (la parte di Alitalia coi debiti), quella se la cuccherà lo Stato, in sostanza noi, che finiremo per pagarne i debiti con le nostre tasse. Ma la colpa è già stata attribuita a piloti e hostess, mica ai veri responsabili dello sfascio, né a chi sta portando in porto questa "soluzione" all'italiana.
In sostanza, questo governo, per coprire le proprie o altrui colpe, avvia sistematicamente campagne di stampa volte a delegittimare una categoria poco tempo prima di fregarla, generando una sorta di guerra fra poveri: i lavoratori dipendenti se la prendono con i dipendenti pubblici, che se la prendono con i piloti alitalia, che se la prenderanno coi dipendenti di banca (probabilmente saranno loro a fare le spese della crisi finanziaria iniziata in America), che se la prenderanno con qualcun'altro... e via così. Una guerra tra poveri permanente, un circolo vizioso di invidia/odio per motivazioni fasulle o fortemente opinabili, che ha l'indubbio beneficio per i governanti di distogliere l'attenzione generale dai veri responsabili dello sfascio.
Purtroppo la "ggente" abbocca, basta ascoltare i discorsi che sempre più persone fanno... "quelli non lavorano un cazzo e fanno un sacco di soldi" è un ritornello sempre più diffuso, quasi una litania, che ripetuta allo sfinimento a proposito della categoria di turno, come tutti gli slogan, perde di senso. Ma è facile da dire, si memorizza subito, lo si sente dire da tutti i mezzi di (dis)informazione e lo si ripete a pappagallo. E' così facile e liberatorio ripeterlo... troppa fatica, invece, pensare ai veri responsabili, che sono altrove, a godersi la lenta morte della nostra capacità di pensare.

in un canale ci manda i gossip e nasconde il cadavere
e il fatto vero sta dietro le telecamere
(
Mr Phil, Danno, Lord Bean - "Piombo E Fango", da Guerra Fra Poveri)

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