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mauro paternò?!

02 gennaio 2006

Lo Zen e l'arte di lavorare sotto le ferie

Ieri sera, pensando che oggi mi sarei svegliato prestissimo per andare, come sempre, in ufficio, mi stavo deprimendo, ma avevo torto.
Ero lanciatissimo questa mattina, per niente scocciato dal fatto che stavo andando a lavorare il 2 gennaio. È la prima volta che mi capita; in passato sono sempre riuscito a prendermi tutte le festività natalizie e per questo stamattina avrei dovuto essere giù di corda.
Invece ero felicissimo. Il bus era in perfetto orario (non c'è traffico in questi giorni perché la maggior parte della gente è in ferie) e ci ha messo solo 10 minuti per arrivare in stazione (stesso motivo). Sono riuscito a comprare il giornale e a prendere il treno che mi avrebbe fatto giungere in perfetto orario al lavoro. Al binario non ho avuto nessun problema per salire sul treno, non c'è stata la solita lotta... le carrozze erano deserte e non c'erano gli immancabili rompiscatole che parlano ad alta voce al telefono per tutta la durata del viaggio. Un silenzio quasi irreale ha accompagnato il viaggio: per una volta, il lettore mp3 è rimasto ad oziare nella borsa e ho potuto leggere in santa pace il mio quotidiano.
In ufficio, poi, era tutto perfetto: non essendoci la maggior parte della gente (sono tutti in ferie) si poteva stare tranquilli e sbrigare con calma le proprie cose, rimettersi in pari con il lavoro arretrato... in più, somma gioia, la collega isterica con cui divido la mia stanza oggi non c'è!
Meraviglioso.
Sono completamente tranquillo e rilassato, nelle orecchie mi sembra di sentire "Today Was A Good Day" di Ice Cube, sono in sintonia con l'universo: troppo zen.

Dura poco.
Dopo tre quarti d'ora, l'odiata collega d'ufficio fa il suo inatteso ingresso in stanza. Oggi c'è, e per tutto il giorno.
Per l'occasione ha anche deciso di rispolverare tutto il campionario di comportamenti irritanti di cui è capace: sarà una mezz'ora che sta parlando da sola - sta controllando al minuto tutte le ore di lavoro che ha fatto il mese scorso per vedere se è in credito di qualche centesimo - discorre amabilmente con la stampante quando si rifiuta di stampare, fa frequenti telefonate tutte latte e miele al moroso - a voce altissima -, fa continuamente domande su cose di nessunissimo interesse - nemmeno per lei -, canticchia rumorosamente, scoppia in improvvise risate... insomma, tutto il campionario dei nevrotici.

Così stando le cose, è un miracolo concentrarsi. In occasioni analoghe, nel 2005, andavo fuori di testa...

Ma oggi la giornata è iniziata troppo bene e ci vuole ben altro per scalfire il mio mood da Ice Cube in buona. Ha il diritto di vivere anche lei, in fondo: sarebbe stato splendido se fosse rimasta fuori dai coglioni per oggi, ma alla fine non può essere tutto perfetto: il mondo sarebbe innaturale, squilibrato. No, anche i seccatori, oggi, sono utili: riequilibrano il mondo.

Perché oggi sono zen.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

per riequilibrare il mondo ci voleva rose in ufficio
xanca flexo
milano brucia leonka vive