Referendum: uniti nel NO
Il responsabile dell'attuale dissesto economico italiano, quello che per cinque anni non ha pensato che ai fatti propri, continua nello sproloquio: "Nessun italiano può sentirsi degno di essere tale se domenica non sarà andato a dare il proprio sì alla riforma Costituzionale".
Questo continua ad insultare chi non la pensa come lui, come la volta che ha dato dei coglioni agli elettori di sinistra.
Se parla dell'italia che egli stesso rappresenta, vale a dire quella dell'ignoranza, della cialtronaggine, della strafottenza, della sistematica prevalenza dell'interesse privato sulle funzioni pubbliche, dell'evasione fiscale "moralmente giustificata", del ripristino dello jus primae noctis nei confronti delle neoelette in Parlamento (ipse dixit - il Corriere riporta: "Oggi comunque la navetta parlamentare degli azzurri registra notevoli new entry, come la bruna Mara Carfagna, approdata in Transatlantico su vertiginosi stiletti - per lei Berlusconi, affettuosamente s’intende, ha evocato la simpatica usanza dello jus primae noctis"), della volgarità, dell'ottimismo cieco e ridanciano, della sudditanza alle guerre degli U.S.A. per interessi economici mascherate da scontri tra religioni, se questa è la sua Italia, allora è l'Italia ad essere indegna di noi.
Leviamoci dalle scatole la sua riforma costituzionale sfascista, se non vogliamo, dopo le prossime elezioni, che lui vincerà quasi certamente, ritrovarci per altri cinque anni sotto una specie di ducetto onnipotente, padrone dei mezzi di informazione, che mette la mordacchia alla magistratura e al Capo dello Stato, ridotto dalla riforma a mero notaio-lustrascarpe.
Il nano erotico non è al Governo, ma continua a rappresentare un pericolo per l'ordinamento democratico del Paese. Il cancro ancora ci impesta, sta a noi curarci.
Votando compatti per il NO alla riforma dittatoriale dello stato, vomitata della destra (s)fascista.
Referendum, votazioni, politica, Berlusconi.