Avete presente quella collega, quella che vi sta sul cazzo, quella totalmente stupida?
C'è in tutti gli uffici di questo mondo.
Bene, ne ho una pure io.
Avete presente quando vi fornisce pareri non richiesti (e sempre negativi) sulla bellezza dei vostri capi d'abbigliamento, quando parla rumorosissimamente al telefono e magari ride pure per cinque minuti filati, ragliando come un asino?
Oppure quando vi chiede qualcosa senza dire "per favore" né "grazie", quando vi aggiorna, vostro malgrado, sugli acquisti di scarpe (passati o programmati nell'immediato futuro), con ricche digressioni su marche e modelli disponibili e richieste di pareri su questi interessantissimi acquisti (preferibilmente ciò avviene quando siete pieni di lavoro in scadenza), quando vi tempesta di domande sui vostri affari privati - che non avete la minima voglia di rivelarle?
Certo che lo avete presente, succede anche a voi.
La mia fa di tutto per essere il più maleducata possibile, senza che io abbia fatto nulla di particolare per offenderla. Il rapporto è ormai compromesso e ci odiamo vicendevolmente: lei mi odia dall'inizio e per principio, io la odio di riflesso e per forza di cose.
Abbiamo un menage simile a quello delle vecchie coppie sposate da parecchi lustri.
Lei cerca di stuzzicarmi con commenti salaci (per lei) su di me, con gemiti e sospiri improvvisi, rumori, soliloqui immotivati (sempre ad alta voce, come se si stesse rivolgendo a me), critiche più o meno velate, richieste fatte all'unico scopo di creare incomodo. Io la ignoro: dopo un po' lei si stanca e posso tornare alle mie occupazioni.
Funzioniamo un po' come la Mondaini e Vianello.
Sarebbe facile liquidarla come una stronza e passare oltre... io, invece, mi sono interrogato sul perché di tutto ciò.
Indagando sulla persona ho scoperto alcune cose su di lei, e cioè:
1. fra viaggio e orario di lavoro, trascorre a lavorare almeno 12-13 ore al giorno;
2. non ha alcuna relazione sentimentale con esseri dell'altro sesso, se si esclude il legame col fratello, un po' troppo morboso (il che è normale, data la mancanza di un uomo nella sua vita); lei dice per scelta - pare che tutti i maschi della provincia le corrano dietro, ma è lei che "non vuole accontentarsi" - secondo me nessuno le si avvicina, dato che ha seri problemi relazionali;
3. di sera non esce mai, il che vuol dire che appena torna dal lavoro mangia, si mette in pigiama, guarda un po' di tv e poi va a letto. La mattina dopo si sveglia per tornare al lavoro;
4. non ha una grandissima vita sociale, per quanto si sforzi di ostentare grandi attività in tale ambito, le sole chiamate di svago le fa a colleghi di altri uffici... non ha molti conoscenti al di fuori dell'ambito lavorativo.
In un tale contesto è chiaro che cresca la rabbia per tale sorte e l'odio per chiunque passi la giornata con te, che abbia una parvenza di una vita normale.
Ora capisco che sono stato un bastardo ad odiarla. Non avevo capito di quanto fosse bisognosa di aiuto. Che vergogna.
Dovrei portarla fuori a cena, invece, uscirci insieme, cercare di aiutarla.
...magari un'altra volta, eh?