Un applauso al ventriloquo
Sembra incredibile che ieri Berlusconi rilasciasse, subito dopo l'arresto in Turchia dell'assassino di don Santoro (il prete missionario), questa dichiarazione: "L'Italia e l'Europa non devono cadere nella trappola della provocazione dei terroristi. Va respinto ad ogni costo lo scontro di civiltà. Procedere su una forte contrapposizione sarebbe suicida. Con l'Islam è necessario il dialogo. La Turchia è un esempio e deve entrare nell'UE" (la frase è riportata anche su Metro di oggi).
Com'è possibile che il genio che ha parlato sempre in passato del rapporto con i Paesi islamici in termini di scontro di civiltà (storica la sparata della superiorità dell'occidente sull'Islam) e che giusto l'altro ieri si scagliava contro i magistrati proprio con toni di forte contrapposizione si sia improvvisamente convertito ad una linea, se non morbida, almeno meno dura?
Probabilmente si è deciso ad ascoltare qualche consigliere più avveduto, cosa che non ha mai fatto in passato. La stonatura della dichiarazione riportata sopra con la conoscenza che abbiamo del Berlusconi-pensiero (mi scuso per l'ossimoro) è infatti evidente, macroscopica, assordante.
Perché per una volta non ha fatto la solita sparata a caldo, senza previa riflessione, pregna di pregiudizi e idee retrive.
Come mai questa inversione di rotta rispetto al modus agendi cui - purtroppo - ormai ci ha abituati?
Semplice: si sarà deciso a seguire, per una volta, i consigli dei suoi consulenti per l'immagine.
Ma perché lo ha fatto, invece di lanciarsi nel solito trip egomaniaco (di grandezza)? La risposta è una sola, inequivocabile.
Sa che il rischio di perdere è consistente, è disperato ed è disposto a tutto pur di vincere, compreso l'atto estremo di negare sé stesso.
Un atto che di certo a uno come lui sarà costato moltissimo.
L'ennesimo segnale del suo declino.
Che goduria.
Berlusconi, elezioni.
Nessun commento:
Posta un commento